Post by col. Walter E. Kurtz on Feb 2, 2015 0:32:41 GMT 1
Qual è la vostra opinione sul preannunciato reboot tutto al femminile di Ghostbusters. Fa brutto se la mia opinione è pressappoco "e sticazzi?"?
Non fraintendetemi è che non mi cambia necessariamente alcunché se per variare, e in nome delle pari opportunità Ghostbusters è stato ripensato con un cast tutto al femminile (si potrebbe avere da ridire sul significato anche di questo tipo di operazione, perché è alquanto blanda si regge su premesse risibili, cercando di "correggere" il tiro di un film che in partenza non è che sia una colonna portante dello sciovinismo maschilista necessariamente insito nell'industria cinematografica americana) ma quel che mi urta è più che altro la necessità o meno di un effettivo reboot. Ci sono possibilmente venti o trent'anni di vuoto a distanziare questa trama dalla storyline originale, che i modi di collegare questa a quella in modo non necessariamente invadente sono virtualmente infiniti, qual'è la necessità di cancellare tutto e ripartire da zero.
A quanto pare poi i nuovi Ghostbusters, stando a diverse indiscrezioni non saranno più nemmeno questo tipo di simil-disinifestatori ma più una cosa simile ad una agenzia sul paranormale. Qual è quindi la necessità di intitolarlo Ghostbuster se non quella di sfruttare il nome di un franchise già conosciuto per attrarre un pubblico più ampio?
In quest'ottica per me il prossimo Ghostbusters non si colloca troppo lontano dalla concezione del puro e semplice exploitation cinema, pur essendo paradossalmente e al contempo proiettato verso la più ampia distribuzione ed essendo ufficialmente in possesso dei pieni diritti d'immagine e di marchio del film originale. Lasciate che vi esponga il perché.
Da una parte il film attrarrà quel genere di spettatore pronto a credere che mettere 4 donne casualmente nelle stesse proporzioni di etnicità del cast originale maschile (leggici volendo una serie di Ms.Male Characters come potrebbe definirli perfino Anita Sarkeesian se guardasse con obbiettività un operazione di mercato come questa) a fare un film che porta lo stesso titolo a fare un lavoro che dovrebbe essere quello degli acchiappafantasmi ma che potrebbe rivelarsi qualcosa di "meno pesante" di quello che gli originali ghostbusters facevano avventurandosi con uno zaino protonico e una tuta da disinfestatori in luoghi sudici e infestati, dovrebbe in qualche modo rappresentare un grande passo in avanti per l'emancipazione femminile. Meglio anche di un cast che ne so non forzatamente femminile al 100% o con un diverso assortimento etnico o che contemplasse magari la presenza di membri transessuali e transgender. Perché devo ammetterlo nulla suona più paritario di donne in una posizione di comando su altre donne, ma non eventualmente su altri uomini considerati al pari in una equipe di lavoro. La distribuzione del film sfrutterà quindi una pretesa istanza paritaria, un trend che segue una necessità più o meno reale o artefatta di integrazione e parità (questo starebbe a noi valutarlo) per indirizzare una specifica fetta di mercato verso uno specifico prodotto: così come il cinema della Black Exploitation sovvertiva formalmente le convenzioni creando riletture 100% black di film e generi preesistenti, permettendo al pubblico afroamericano di sentirsi nell'immediato rappresentato da film che li coinvolgevano interpreti neri in ruoli totalmente inediti, rafforzando l'illusione di un'integrazione che tardava a concretizzarsi ma adoperando parallelamente una sorta di ghettizzazione del cinema, sfruttando la situazione doppiamente con la creazione di un seguito, e tramite la creazione di profitto su questa specifica fetta di pubblico.
Conversamente il film sfrutterà il trambusto mediatico, la rissa su internet, la discussione a torto o a ragione sui meriti del film, sugli intenti di emancipazione femminile, e il proliferare di commenti critici come questi per creare una sorta di hype intorno al film. Se sarai coinvolto da una parte o dall'altra di questa discussione ti troverai nella necessità di vedere questo film per fondare le tue motivazioni per apprezzarlo o per disprezzarlo su qualcosa di concreto. Come per Sharknado, o come per Atlantic Rim, la gente si troverà a vedere questo film indipendentemente dai meriti, col solo fine di avere altre cartucce da sparare durante la discussione in corso. Sarebbe bastato così poco per evitare di ingenerare un legittimo sospetto da parte di una determinata fanbase sulla natura di puro sfruttamento commerciale di questa operazione mediatica, il fatto che quelle poche precauzioni necessarie siano state ignorate già a questo stadio pre-produttivo è indice di come questa sorta di provocazione sia deliberata e intenzionale: è la rissa che produce visualizzazioni, il rumore intorno a qualcosa che molto probabilmente passerebbe inosservato. È il marketing indiretto su cui conta la distribuzione di questo film: il lasciarti credere che il disprezzare o apprezzare questo tipo di film potrà rappresentare una qualche forma di presa di posizione politica riguardo ad un qualsiasi argomento, quando in realtà potrebbe non significare assolutamente niente.
Ed è per questo che il mio STICAZZI assume una forma di consapevolezza politica, un rifiuto di prestarsi a questo tipo di gioco, il rifiuto a prendere necessariamente parte a questa discussione nei prossimi mesi, il rifiutarsi di avere una qualche forma di aspettativa di alcun genere per il risultato di un'operazione social mediatica di questo tipo.
A quanto pare poi i nuovi Ghostbusters, stando a diverse indiscrezioni non saranno più nemmeno questo tipo di simil-disinifestatori ma più una cosa simile ad una agenzia sul paranormale. Qual è quindi la necessità di intitolarlo Ghostbuster se non quella di sfruttare il nome di un franchise già conosciuto per attrarre un pubblico più ampio?
In quest'ottica per me il prossimo Ghostbusters non si colloca troppo lontano dalla concezione del puro e semplice exploitation cinema, pur essendo paradossalmente e al contempo proiettato verso la più ampia distribuzione ed essendo ufficialmente in possesso dei pieni diritti d'immagine e di marchio del film originale. Lasciate che vi esponga il perché.
Da una parte il film attrarrà quel genere di spettatore pronto a credere che mettere 4 donne casualmente nelle stesse proporzioni di etnicità del cast originale maschile (leggici volendo una serie di Ms.Male Characters come potrebbe definirli perfino Anita Sarkeesian se guardasse con obbiettività un operazione di mercato come questa) a fare un film che porta lo stesso titolo a fare un lavoro che dovrebbe essere quello degli acchiappafantasmi ma che potrebbe rivelarsi qualcosa di "meno pesante" di quello che gli originali ghostbusters facevano avventurandosi con uno zaino protonico e una tuta da disinfestatori in luoghi sudici e infestati, dovrebbe in qualche modo rappresentare un grande passo in avanti per l'emancipazione femminile. Meglio anche di un cast che ne so non forzatamente femminile al 100% o con un diverso assortimento etnico o che contemplasse magari la presenza di membri transessuali e transgender. Perché devo ammetterlo nulla suona più paritario di donne in una posizione di comando su altre donne, ma non eventualmente su altri uomini considerati al pari in una equipe di lavoro. La distribuzione del film sfrutterà quindi una pretesa istanza paritaria, un trend che segue una necessità più o meno reale o artefatta di integrazione e parità (questo starebbe a noi valutarlo) per indirizzare una specifica fetta di mercato verso uno specifico prodotto: così come il cinema della Black Exploitation sovvertiva formalmente le convenzioni creando riletture 100% black di film e generi preesistenti, permettendo al pubblico afroamericano di sentirsi nell'immediato rappresentato da film che li coinvolgevano interpreti neri in ruoli totalmente inediti, rafforzando l'illusione di un'integrazione che tardava a concretizzarsi ma adoperando parallelamente una sorta di ghettizzazione del cinema, sfruttando la situazione doppiamente con la creazione di un seguito, e tramite la creazione di profitto su questa specifica fetta di pubblico.
Conversamente il film sfrutterà il trambusto mediatico, la rissa su internet, la discussione a torto o a ragione sui meriti del film, sugli intenti di emancipazione femminile, e il proliferare di commenti critici come questi per creare una sorta di hype intorno al film. Se sarai coinvolto da una parte o dall'altra di questa discussione ti troverai nella necessità di vedere questo film per fondare le tue motivazioni per apprezzarlo o per disprezzarlo su qualcosa di concreto. Come per Sharknado, o come per Atlantic Rim, la gente si troverà a vedere questo film indipendentemente dai meriti, col solo fine di avere altre cartucce da sparare durante la discussione in corso. Sarebbe bastato così poco per evitare di ingenerare un legittimo sospetto da parte di una determinata fanbase sulla natura di puro sfruttamento commerciale di questa operazione mediatica, il fatto che quelle poche precauzioni necessarie siano state ignorate già a questo stadio pre-produttivo è indice di come questa sorta di provocazione sia deliberata e intenzionale: è la rissa che produce visualizzazioni, il rumore intorno a qualcosa che molto probabilmente passerebbe inosservato. È il marketing indiretto su cui conta la distribuzione di questo film: il lasciarti credere che il disprezzare o apprezzare questo tipo di film potrà rappresentare una qualche forma di presa di posizione politica riguardo ad un qualsiasi argomento, quando in realtà potrebbe non significare assolutamente niente.
Ed è per questo che il mio STICAZZI assume una forma di consapevolezza politica, un rifiuto di prestarsi a questo tipo di gioco, il rifiuto a prendere necessariamente parte a questa discussione nei prossimi mesi, il rifiutarsi di avere una qualche forma di aspettativa di alcun genere per il risultato di un'operazione social mediatica di questo tipo.